Vincenzo Fesi è un ballerino, insegnante e coreografo nato a Como.
Da anni viaggia in tutto il mondo come ospite dei più prestigiosi festival Swing internazionali. Melbourne, Parigi, Londra, Seoul e Stoccolma sono solo alcune delle città che lo vedono in scena un weekend si e uno no.
Comasco di nascita, Vincenzo da qualche anno è stato adottato dalla città di Roma.

Lasciandosi ispirare ancora oggi dagli ineguagliabili Fred Astaire, Gene Kelly e Frankie Manning, Vincenzo Fesi balla il Lindy Hop, il Balboa, il Tip Tap e tutti gli stili di ballo del Jazz. Occhi nerissimi, carnagione scura e un sorriso contagioso, Vincenzo sembra uscito da un film degli anni ’40 e con le sue performance entusiasma le platee di mezzo mondo.
Più famoso all’estero che nel bel paese, è la “star italiana” che brilla nella movimentata scena dello Swing mondiale.
Vincenzo organizza workshop intensivi destinati a principianti e professionisti sia a Como che a Roma.

Ha un metodo didattico unico sviluppato con l’esperienza di tanti anni nel settore. Vincenzo sprigiona nell’insegnamento come anche in scena un’energia davvero contagiosa. Dal 2006 organizza e dirige a Como il famoso Swing Crash Festival insieme a Isabella Gregorio, sua partner storica nel mondo della danza. Ispirandosi a vecchi film e giornali dell’epoca d’oro dello Swing, i due hanno dato vita a un festival che con orchestre e centinaia di ballerini trasforma le piazze della città in un luogo magico.

Tra i vari progetti che hanno visto la sua partecipazione, possiamo ricordare che Vincenzo è stato ospite speciale in “Quelli dello Swing” di Renzo Arbore; ha presentato lo spettacolo per Hermes a Londra in occasione della “Vogue Fashion Night Out”; è stato attore protagonista del cortometraggio Lago di Seta, di Renee George ed è stato il primo a portare la danza all’interno della 38° edizione del Roma Jazz Festival (2014) curando un progetto coreografico con l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi.
Vincenzo Fesi non può essere semplicemente chiamato ballerino, perché canta, conduce show e spettacoli anche alla radio ed è un abile narratore della storia e cultura della Jazz Era.
Nel 2014 ha scritto la prefazione per la traduzione italiana del libro “Frankie Manning: ambasciatore dello Swing”.